Una Punto dei vigili in sosta negli stalli delle auto bianche fa infuriare la categoria La macchina finisce imbrattata e con i tergicristalli storti. Ma c’è un equivoco
Fonte : http://ilpiccolo.gelocal.it articolo di Laura Tonero
Articolo del 10.04.2018
TRIESTE A fare i gradassi ogni tanto si va incontro ad amare sorprese. Un tassista ha imbrattato un’automobile in sosta in un parcheggio riservato ai taxi. Peccato che quella Fiat Punto bianca, priva di ogni contrassegno di riconoscimento, fosse della polizia locale che ora sta cercando di identificare il vandalo.
Alla stessa autovettura sono stati anche storti i tergicristalli, ma dai racconti raccolti tra i colleghi quel gesto potrebbe averlo messo a segno, con la chiara intenzione di lanciare un messaggio minaccioso al malcapitato automobilista, un secondo tassista.
La vicenda risale a fine marzo. Per giorni la notizia è circolata tra i tassisti triestini: nei parcheggi a loro riservati non si parla d’altro. L’episodio, dalla ricostruzione dei colleghi, è andato così: a tarda serata i tassisti trovano in piazza Tommaseo una Punto bianca parcheggiata nell’area riservata ai taxi. Da codice della strada è impedito ad un comune cittadino parcheggiare su quegli stalli. L’automobile non presentava alcun logo, nessun contrassegno o riferimento. Imbufaliti i tassisti attendono il ritorno dell’automobilista per redarguirlo. Uno di loro però perde la pazienza. Prende dal cruscotto del suo taxi un pennarello e scrive a caratteri cubitali sul cofano della Fiat Punto “No Park”. Poi si vanta con i colleghi del gesto da “giustiziere della notte”. Non contento storge anche i tergicristalli. Una responsabilità, quella dell’aver sollevato i tergicristalli, che alcuni colleghi presenti quella sera imputano però ad un altro tassista. La dinamica è ancora da verificare.
Fatto sta che poche ore dopo i tassisti vengono a sapere che quell’anonima Punto era un’autovettura della polizia locale che, come le altre forze di polizia, ha facoltà di parcheggiare su quegli stalli. La notizia i giorni successivi si diffonde tra i tassisti. E il collega “vandalo”, in un battibaleno da “leone” si trasforma in “coniglio”.
Ma c’è chi ha visto, chi sa, e così inizia a girare anche il numero di taxi identificativo del presunto colpevole. Si tratterebbe di un uomo, triestino di origini serbe, non titolare di licenza ma che sta sostituendo un tassista usufruendo della sua vettura.
A quel punto la categoria indignata cerca di spingerlo ad andare dalla polizia locale e autodenunciarsi. Ma ad oggi nessuno si è fatto avanti per ammettere la propria colpevolezza.
«Non ci stiamo, – tuonano i tassisti – è un comportamento vergognoso che infanga tutta la categoria. In molti hanno cercato di convincerlo a presentarsi spontaneamente alla polizia locale ma non l’ha fatto, così come chi era lì quella sera e ha visto non sta mettendo nero su bianco il nome del colpevole e ora la polizia locale, comprensibilmente, sta facendo pagare questo spiacevole episodio a tutti, mettendo a segno una raffica di controlli».
Dai racconti dei tassisti sembrerebbe, dunque, che negli ultimi giorni la polizia locale abbia volutamente intensificato i controlli. «Sanzionano chi sistema il taxi in fondo al parcheggio e magari se ne va a fare un giro o a bere un caffè», riferiscono.
Da regolamento comunale, infatti, «il tassista durante il servizio, e nei luoghi adibiti allo stazionamento a disposizione del pubblico, deve essere in prossimità del proprio veicolo e comunque in grado di rispondere tempestivamente alle chiamate».
Capita spesso, specialmente in via Gallina, di veder posteggiati nella parte verso piazza Goldoni, dei taxi vuoti, senza che il conducente sia lì a due passi. «In via Gallina hanno multato una collega che fumava all’interno del suo taxi», riferiscono ancora i tassisti che però alzano le mani e non riservano parole pesanti alle forze di polizia, consci che questa volta un collega l’ha combinata grossa.
Che i controlli avvengano lo conferma anche il vicecomandante della polizia locale, Walter Milocchi precisando però che «sono stati intensificati ben prima dell’episodio in questione e vanno di pari passo con la lotta all’abusivismo e a tutela della categoria».
«Monitoriamo il comparto per contrastare la questione degli abusivi denunciataci anche dalla categoria – dice Milocchi – e parallelamente effettuiamo anche altri tipi di verifiche come quella dell’utilizzo corretto degli stalli».
Così afferma, poi, il vicecomandante sull’episodio del tassista “vandalo”: «Stiamo ascoltando alcuni suoi colleghi per ricostruire la vicenda, al diretto interessato consiglio di venire da noi a rilasciare una dichiarazione così chiudiamo la questione».